28 novembre 2005

Quasi un incantesimo


Cambogia, Siem Reap, Ta Prohm, agosto 2005

Nel cuore del tempio, c'è una stanza buia e un Buddha seduto nell'oscurità. Nel silenzio che regna intorno, solo una voce: quella della donna china in un raggio di luce, che intona un mantra dal ritmo lento.

26 novembre 2005

Le statue del Gal Vihara


Sri Lanka, Polonnaruwa, Gal Vihara, agosto 2004

Se trema od oscilla, non è una montagna….

Questo verso mi viene in mente nel rivedere le statue del Gal Vihara, di Pollonaruwa. In tutto sono quattro, ma nella foto se ne vedono solo due. Quella del Buddha eretto è alta 7 metri, quella del Buddha sdraiato è lunga 14. Sono scolpite nel granito, bellissimo per le striature nere, che segnano le staute.
Il Buddha sdraiato è nell’atto di raggiungere il Nirvana.

22 novembre 2005

Il tempio degli alberi


Cambogia, Siem Reap, Ta Prohm, Face Tower, agosto 2005

Il Ta Prohm è uno dei templi più belli e suggestivi di Angkor. Si entra attraverso delle torri sovrastate dalle facce sorridenti del re Jayavarman VII, che lo costruì nel 12° o 13° secolo. Il lungo sentiero porta ad un complesso composto di gallerie concentriche e di torri, tutte completamente rivestite di sculture e bassorilievi.


Cambogia, Siem Reap, Ta Prohm, agosto 2005

Ma il grande fascino del Ta Prohm sono gli alberi. L'Ecole Francaise d'Extreme Orient scelse infatti questo tempio perchè rimanesse come all'epoca in cui i templi furono ritrovati, nel 19° secolo. L'impressione è dunque di un luogo in rovina, ingoiato dalla natura rigogliosa, con alberi nati sopra i tetti di pietra, che si elevano decine di metri alla ricerca della luce, mentre le radici si intrecciano e si protendono in basso a cercare la terra. Il risultato è strabiliante.


Cambogia, Siem Reap, Ta Prohm, agosto 2005

Ovviamente, mantenere in questo stato il tempio, comporta molto lavoro perchè il tutto non collassi definitivamente.
Gli alberi sono prevalentemente di due specie: il Ceiba Pentandra, ovvero l'albero del kapok, e il Ficus gibbosa. In entrambi i casi, gli alberi nascono sulla sommità delle costruzioni, probabilmente dove un uccello ha fatto cadere un seme. Le radici poi vanno a cercare il suolofacendosi strada fra i blocchi delle pietre. Mano a mano che crescono allargano i blocchi stessi. In alcuni casi le radici diventano un sostegno per le costruzioni, ma se l'albero muore, o cade, le pietre non hanno più nulla che le tenga insieme, e così il tempio cade in rovina.


Cambogia, Siem Reap, Ta Prohm, agosto 2005


Cambogia, Siem Reap, Ta Prohm, agosto 2005

19 novembre 2005

Venditrici


Laos, Lungo la strada fra Pakse e Don Khong, Agosto 2005

Gli spostamenti nel Laos sono sempre molto complessi. Le strade sono pessime, la benzina cara. Le auto pochissime ed anche queste vengono usate in modo da diventare dei veri e propri taxi collettivi. Nessuno usa l’auto per sé stesso o per la sola propria famiglia. Solo gli stranieri possono permettersi un taxi esclusivamente per loro.
Al contrario ogni mezzo di trasporto viene usato da quante più persone è possibile, ovviamente, sempre pagando il passaggio. E’ quindi usuale vedere auto con dentro anche 10 persone, piccoli pulmini che conterrebbero 10 o 12 uomini, portarne una trentina, compresi i posti sul tetto, insieme ai bagagli e agli immancabili cesti intracciati con dentro pollame, ovviamente, vivo...


Laos, Lungo la strada fra Pakse e Don Khong, agosto 2005

I tragitti sono lunghi e scomodi. Poche decine di chilometri richiedono ore di viaggio. Così si parte presto la mattina, massimo alle 7, per arrivare prima del buio, anche perché le strade non sono illuminate e la corrente elettrica non arriva ovunque. Le fermate, anche se numerose, sono brevi.
Lungo qualunque strada ci sono baracche e carretti che offrono da mangiare. Appena il pullman, o il camion-taxi, o quel che è, si ferma, le venditrici accorrono ad offrire ciascuna la sua mercanzia. Ognuna vende le specialità del luogo. In questo posto, probabilmente privo di nome, lungo la strada che congiunge Pakse con Don Khong, le venditrici protendevano le mani verso i finestrini, offrendo fiori di loto, di cui si mangiano i semi, e frittelle dolci di riso, simili per forma agli arancini, infilzate in stecchi di bambù.


Laos, Lungo la strada fra Pakse e Don Khong, agosto 2005

Le contrattazioni avvengono velocemente. In Laos, contrariamente a quel che accade negli altri paesi asiatici, il prezzo richiesto dal venditore non si discute.
Appena gli affari sono fatti, il pullman riprende la strada.

17 novembre 2005

La pesca con i chiari


Italia, Camogli,Chiari davanti a Punta Chiappa, novembre 2005.

E' impossibile, per me, non fotografare immagini così suggestive. Queste scene si ripetono quasi tutte le sere, con sfumature sempre diverse. Ma non le trovo ripetitive: al contrario ogni volta resto incantata.


Italia, Camogli, Pesca coi chiari, novembre 2005


Italia, Camogli, Pesca coi chiari, novembre 2005.

A Camogli le lampare si chiamano chiari. La pesca coi chiari è una tradizione antica della riviera di levante. Si pescano soprattutto ricciole, totani e acciughe. Quest'ultime venivano lavorate dalle donne, non appena i pescherecci arrivavano al porto. Erano pulite e subito messe sotto sale e conservate in vasi di terracotta. Ancora oggi sono la base di molti piatti tradizionali liguri.


Italia, Camogli, Imbarcazioni al crepuscolo, novembre 2005.


Italia, Camogli,novembre 2005.

La pesca coi chiari è oggi in buona parte sostituita da metodi più produttivi, e sicuramente di più forte impatto ambientale. A Camgli però questa pesca tradizionale, fatta con piccole imbarcazioni, la si può ancora vedere ed è molto suggestiva.
I chiari si accendono al crepuscolo e le luci cominciano a brillare nell'acqua. Le imbarcazioni si avvicinano alle luci, lavorano intorno alle reti, qualcuna poi si allontana.
Le luci resteranno accese tutta la notte.


Italia, Camogli, novembre 2005.

16 novembre 2005

Il mare d'inverno


Italia, Camogli, novembre 2005

"Il mare d'inverno
è solo un film in bianco e nero
visto alla tv
e verso l'interno
qualche nuvola dal cielo
che si butta giù"

12 novembre 2005

I bambini dei templi


Cambogia, Siem Reap, Bambino ad Angkor Wat, agosto 2005.

Non occorrono molti commenti. Questi sono alcuni dei bimbi che vivono, giocano e lavorano fuori dai templi di Angkor.


Cambogia, Siem reap, Angkor Wat, agosto 2005.

Quando i turisti arrivano ai templi, li circondano e li inseguono con le loro vocine che ripetono incessantemente: "One dollar. One dollar". Vendono tutti le stesse cose al medesimo prezzo: 10 braccialetti di paglia intrecciati, krama colorati (i caratteristici teli di cotone a quadretti), libri su Angkor.


Cambogia, Siem Reap, Angkor Wat, agosto 2005.


Cambogia, Siem Reap, Venditrice di braccialetti al tempio di Sra Srang, agosto 2005.


Cambogia, Siem Reap, Venditrice di krama davanti al tempio di Kbal Spean, agosto 2005

E' bello fermarsi e parlare con loro. Subito smettono le loro richieste, ti guardano divertiti, si mettono in posa per le foto e poi sono curiosi di potersi vedere nel display della macchina digitale, Ma soprattutto, sono pronti a ridere come non ci si aspetterebbe mai.


Cambogia, Siem Reap, tempio di Sra Srang, agosto 2005


Cambogia, Siem Reap, Bambine al tempio di Pre Rup, agosto 2005.

11 novembre 2005

Kompong Cham, Wat Nokor


Cambogia, Kompong Cham, Vat Nokor, agosto 2005

C'è un tempio molto particolare a Kompong Cham, sorto nell'XI secolo. Si chiama Wat Nokor. La sua struttura è davvero strana: si tratta di un tempio principale, di età angkoriana, conglobato in un nuovo tempio dipinto e coloratissimo. Intorno ci sono stupa, edifici con varie funzioni e una pagoda cinese.


Cambogia, Kompong Cham, Wat Nokor, interno del tempio principale, agosto 2005


Cambogia, Kompong Cham, Wat Nokor, pagoda cinese, agosto 2005

Il tempio è molto animato. Ci sono molti abitanti di origine cinese che frequentano la pagoda, bambini che giocano negli edifici, anziani che chiacchierano all'interno del tempio, e molti monaci buddhisti.


Cambogia, Kompong Cham, Wat Nokor, Bimbi che giocano negli edifici intorno al Wat, agosto 2005


Cambogia, Kompong Cham, Wat Nokor, Anziano all'interno del Wat, agosto 2005

Ma soprattutto c'è una storia, una favola, legata a questo tempio. Si narra che molti secoli fa un contadino aveva sposato una ragazza bellissima e aveva avuto da lei un bellissimo bimbo. Orgoglioso di suo figlio, il contadino non lo lasciava mai, al punto che lo portava con sè anche quando lavorava nei campi. Tuttavia, sarà per il caldo, sarà per la fatica, un giorno il contadino sdraiò il bimbo, che aveva due mesi, sotto l'ombra di un grande albero ed andò a lavorare. Quando tornò, il bimbo era tutto sporco, per colpa degli uccelli.... che stavano sopra il bimbo appollaiati sui rami dell'albero. Allora lo prese e si diresse verso il Mekong per lavarlo. Purtroppo era così stanco, che il bimbo gli scivolò di mano e cadde nel fiume. Un gigantesco pesce, che si trovava a passare, lo inghiottì intero e il povero padre non fu in grado di salvare il figlio.
Fu così che il contadino tornò a casa disperato e preso dallo sconforto, poco tempo dopo, morì.
Il pesce nel frattempo aveva fatto un lungo viaggio ed era finito sulle coste della Cina. Lì un pescatore molto abile riuscì a catturarlo e lo portò al suo villaggio. Tutti i compaesani esultarono per il pesce così grosso che aveva catturato e vollero subito aprirgli la pancia e mangiarlo. Così fu fatto, ma appena il pesce fu sventrato, ne uscì il bimbo, sano e salvo. La cosa fu ritenuta così straordinaria e di così buon auspicio che il piccolo fu portato nientemeno che dall'imperatore. Questi lo allevò e lo educò, ma il bimbo diventato grande, si interrogava sulle sue origini. Poichè il suo aspetto era Khmer, l'imperatore gli dette una imbarcazione e 5000 soldati. Il ragazzo si mise in viaggio e navigò per tutta la Cambogia. Neppure a Kompong Cham trovò qualcuno che gli sapesse dire nulla di un bimbo inghiottito da un pesce 25 anni prima. Ma sia lui che i soldati erano stanchi del viaggio, così decisero di fermarsi proprio a Kompong Cham. Il ragazzo trovò moglie, ma, un giorno, lei notò un segno sulla sua testa e volle sapere la sua storia. Lui le raccontò tutto e lei scoprì così di aver sposato il proprio figlio. Poichè questo era un problema non da poco, per fare ammenda di quel che era successo, la madre chiese al figlio di diventare un monaco, di costruire un grande tempio, e di porvi all'interno una stupa (un reliquiario) dove mettere i suoi resti mortali.

Ancora oggi, accanto al tempio principale, c'è una pagoda e all'interno della stessa, una figura seduta, che rende onore in eterno ai resti di sua madre. Purtroppo, la statua originale fu distrutta dai Khmer Rossi.


Cambogia, Kompong Cham, Wat Nokor, pagoda cinese, agosto 2005

Da "Tales of Asia".

Più informazioni sul Wat qui:
http://www.google.com/translate?u=http%3A%2F%2Fwww.bsda-cambodia.org&langpair=en%7Cit&hl=en&ie=UTF8

09 novembre 2005

Pesca sul Se Don


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Laos, Pakse, Pescatore sul fiume Se Don, agosto 2005

Pakse è una piccola cittadina coloniale, fondata dai francesi nel 1905, alla confluenza dei fiumi Mekong e Se Don. Come per tutti i villaggi e le città sorte sul fiume la pesca è una delle attività principali.


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Laos, Pakse, Pesca sul fiume Se Don, agosto 2005

Il Mekong, come tutti gli altri fiumi del Laos, è ricchissimo di pesce, che per questo costituisce uno degli alimenti base della dieta dei laotiani. Le terre intorno al Mekong, periodicamente sommerse dalle piogge monsoniche, sono coperte da foreste fluviali e costituiscono un ecosistema ricchissimo e unico al mondo.


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Laos, Pakse, Pesca sul fiume Se Don, agosto 2005

I pescatori dei villaggi lungo il fiume seguono tecniche di pesca antiche di secoli ed hanno una conoscenza profonda dell'ambiente che li circonda. Purtroppo, esiste il costante pericolo che il contatto con economie diverse e l'estrema povertà delle popolazioni, possa spingere verso l'uso di nuovi metodi di pesca che incrementino le quantità del pescato in favore dei commerci, con il conseguente grave rischio che un equilibrio, che si è retto perfettamente per secoli possa andare perduto, con un danno ambientale enorme.


Laos, Pakse, Pesca sul fiume Se Don, agosto 2005

08 novembre 2005

Lo sguardo di Buddha


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Sri Lanka, Dambulla, agosto 2004

L'immagine di Buddha riceve sempre un particolare rispetto dai fedeli. Ma esiste una cerimonia, che si svolge in Sri Lanka, che ne dimostra il particolare culto. Si tratta del Natra Pinkama o cerimonia della pittura degli occhi.

Robert Knox scrisse, nel XVI secolo, a proposito del rituale del Natra Pinkama: "Prima che gli occhi siano fatti la statua non è considerata una divinità�, ma un pezzo di metallo comune; quando gli occhi sono stati messi al loro posto, da quel momento in poi, è un dio .

In antico il rituale era forse compiuto da un re, o comunque da un personaggio di alto lignaggio. Oggi, viene eseguito da un artigiano scelto con estrema cura. Il giorno della cerimonia (anch'esso scelto in base a complicati calcoli astrali, in modo che sia di buon auspicio), il pittore è portato in processione fino al luogo dove si trova l'immagine, offre preghiere e poi si dirige verso la statua, accompagnato da un aiutante che gli porta i colori ed uno specchio.

L'aiutante pone lo specchio di fronte alla statua e l'artigiano dipinge gli occhi guardando quello, sopra la sua spalla oppure stando di fianco, ma senza mai guardare direttamente la statua stessa. Appena il lavoro è finito, il pittore viene bendato e portato fuori in modo che una volta riaperti gli occhi, il suo primo sguardo cada su una pozza d'acqua che viene subito dopo colpita con una spada, per distruggere lo sguardo.

La cerimonia simboleggia la potenza dello sguardo dell'immagine, che per questo non pu� essere fissata direttamente. Nello stesso tempo, lo sguardo del pittore può essere pericoloso, perchè carico di umani difetti, per l'immagine stessa fino a che non viene distrutto.

06 novembre 2005

Vicino, vicinissimo


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Camogli (Ge), I chiari davanti a punta Chiappa, ottobre 2005



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Camogli (Ge), Il Rivo Giorgio al crepuscolo, ottobre 2005

Anzi, questa è casa. E il mare davanti alle finestre è una cosa viva, che si fa sentire col rumore delle onde e ti incanta con i colori e le luci, sempre talmente diverse da un giorno all'altro, da un'ora alla successiva, che nulla è mai uguale.

05 novembre 2005

Sui toni del rosa


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Sri Lanka, Mercato di Kandy, agosto 2004

Non amo particolarmente il rosa, ma, a dire il vero, era impossibile non rimanere impressionati da tanta concentrazione di colore.
Kandy si trova nel centro dello Sri Lanka ed è importante per la processione dell'Esala Perahera, che vi si tiene ogni anno in onore del Sacro Dente di Buddha. Il mercato, a Kandy come in ogni città dell'oriente, è il fulcro della vita quotidiana. L'attività è frenetica, soprattutto al mattino, quando i venditori portano alimenti di ogni genere. In molti casi sono i contadini stessi a vendere la propria produzione.
Questa donna setacciava le cipolle, le ripuliva dagli strati più esterni e le selezionava. Il colore intenso degli ortaggi, del sacco e del sari della donna, tutte declinazioni di rosa, hanno reso la scena bellissima a vedersi.

04 novembre 2005

Le testuggini portano fortuna


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Genova, Testuggine dell'acquario, settembre 2005

Emergency Hospital


Cambogia, Emergency Hospital "Ilaria Alpi", Battambang, Agosto 2005

"Emergency è un'associazione umanitarira indipendente, il cui scopo è portare assistenza medico chirurgica alle vittime dei conflitti armati e a chi soffre le conseguenze sociali di guerre, fame, povertà, emarginazione.Emergency promuove una cultura di pace, solidarietà e rispetto dei diritti umani". Questo è ciò che si può leggere su un bellissimo libro fotografico, edito dagli Oscar Mondadori, di recente pubblicazione.
Quello che si può vedere andando di persona a visitare uno dei loro ospedali è molto più di un semplice tentativo di ottemperare ad una dichiarazione di intenti o di scopi umanitari: è la piena realizzazione di tutto questo.


Cambogia, Battambang, Emergency Hospital "Ilaria Alpi", Il rigogliosissimo giardino, agosto 2005

L'ospedale di Battambang è stato dedicato ad Ilaria Alpi, giornalista uccisa nel 1994. Fin dall'ingresso, l'ordine e la pulizia colpiscono chi viene dall'esterno, e quindi con l'occhio, e il naso..., abituati al disordine e alla sporcizia di tutto il Paese. Il giardino rigoglioso è tenuto con cura e precisione. I malati vi passano lunghe ore con i loro parenti e la bellezza delle piante sicuramente influenza gli umori e aiuta la guarigione. La costruzione in legno, che si vede nella foto, ospita i parenti che accompagnano feriti e malati. All'interno sono stati disposti dei semplici letti, ma secondo le usanze locali, la notte gli ospiti tirano fuori le loro stuoie e dormono stesi in terra. Il motivo della costruzione in legno e della necessità di ospitare i parenti, deriva dalla difficoltà estrema delle comunicazioni in Camogia. Le strade sono così dissestate che anche percorrere pochi chilometri può richiedere ore, così come giorni. Ciò senza contare che quello di Emergency è l'unico ospedale in tutta la Cambogia che offre gratuitametne ogni genere di intervento, dalla semplice medicazione, all'intervento chirurgico. I malati per questo arrivano da ogni parte dello stato. Chi arriva con un malato o un ferito, quindi, può aspettare lì che il parente possa tornare a casa.


Cambogia, Battambang, Emergency Hospital "Ilaria Alpi", Bimbe in giardino, agosto 2005


Cambogia, Battambang, Emergency Hospital "Ilaria Alpi", Le bombole d'ossigeno, agosto 2005

Le apparecchiature mediche sono ridotte all'indispensabile, ma c'è tutto il necessario. Vengono utilizzati solo strumenti reperibili in Cambogia, soprattutto perchè solo per essi è possibile avere un'assistenza tecnica immediata.


Cambogia, Battambang, Emergency Hospital "Ilaria Alpi", Ritratto, agosto 2005


Cambogia, Battambang, Emergency Hospital "Ilaria Alpi", Anziano ferito da una mina, agosto 2005

L'ospedale di Emergency ha lo scopo, in Cambogia, di prestare in primo luogo assistenza a coloro che restano feriti per lo scoppio di mine antiuomo. Le mine antiuomo, soprattutto nella zona a nord di Battambang, a confine con la Thailandia, sono ancora oggi un pericolo molto grave, in particolare per contadini e bambini. Si calcola che ancora oggi ci siano circa 6.000.000 di mine inesplose.


Cambogia, Battambang, Emergency Hospital "Ilaria Alpi", agosto 2005


Cambogia, Battambang, Emergency Hospital "Ilaria Alpi", agosto 2005

I bimbi ospitati nell'ospedale, molti dei quali perchè feriti dalle mine, molti altri ancora perchè rimasti coinvolti in incidenti stradali, restano in reparto il minimo indispensabile. Appena sono in grado di scendere dal letto, possono giocare in giardino, oppure nel locale adibito a scuola, dove imparano a leggere e a scrivere. Si tratta di un'occasione rara per questi bimbi poverissimi. Quando verranno dimessi, a ciascuno di loro verrà regalato un pacchetto con quaderni e matite.


Cambogia, Battambang, Emergency Hospital "Ilaria Alpi", Reparto per la riabilitazione, agosto 2005


Cambogia, Battambang, Emergency Hospital "Ilaria Alpi", agosto 2005

03 novembre 2005

La bimba e il betel


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Sri Lanka, Kandy, Agosto 2004

La noce di betel è il frutto di una palma (il nome scientifico è Areca Catechu), che viene consumato, praticamente, solo nel sud est asiatico. Viene preparato tagliandolo a spicchi e cospargendolo con una polvere alcalina, ricavata dalla cottura, lunga parecchi giorni, dei gusci di varie conchiglie. Il tutto viene chiuso in una foglia di betel. L'insieme delle tre sostanze, se masticato, provoca un senso di benessere e di energia. Il succo che fuoriesce dalla noce viene sputato, ma ciò nonostante, chi fa uso del betel finisce con l'avere la lingua e il cavo orale di un colore rosso acceso.
In Sri lanka i venditori di betel si trovano di frequente anche per strada, come la mamma della bimba fotografata. Mi è capitato di vedere anche bambini con la lingua rossa, segno che anche ad essi viene insegnato a masticare betel.

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