30 novembre 2006

Sadhu


India, Madurai, Sadhu, agosto 2006

I Sadhu sono incredibili personaggi. Sono di solito anziani, che, invece di cercare la pensione e raccogliere i frutti della propria vita, fanno una scelta completamente opposta. Essi rinunciano a tutto, i propri averi, la propria famiglia, la propria casa. Se ne vanno con solo un drappo di stoffa attorno al corpo, alcuni neppure quello, e camminano. Di tempio in tempio, come pellegrini, dormono all'ombra degli dei sotto le alte Gopuram, o per strada. Mangiano quello che riescono ad avere grazie all'elemosina. Si spostano solo a piedi. Hanno capelli lunghi e incolti, barba infinita e visi intensi e rugosi. Chi riesce a parlare con loro raccoglie perle di saggezza.

23 novembre 2006

Dettagli


India, Hampy, zingara delle montagne, agosto 2006

Ho estratto questo particolare da una foto più grande. E' un dettaglio che mi affascina, così come mi affascina il modo in cui, ornandosi di gioielli, veli, sete, colori, fiori e campanelli, in un modo che per noi sarebbe di sicuro eccessivo, le donne indiane non trascurano nulla, neppure una piccoa parte di sè. Quando passano senti i campanelli d'argento delle cavigliere, il tintinnio dei braccialetti di vetro, il profumo dei gelsomini fra i capelli, e gli occhi si riempiono dei colori delle loro sari.

20 novembre 2006

Tramonto d'autunno


Camogli, La mia solita finestra, novembre 2006

Il caso... Come quando scatti una foto ad un tramonto pieno di nuvole e nel momento in cui l'otturatore si riapre, scopri che un gabbiano aveva deciso, proprio in quel preciso istante, di volare giù dal tetto.

16 novembre 2006

Old Goa


India, Old Goa, Chiesa di San Francesco, agosto 2006

Adoro questa foto della Chiesa di San Francesco d'Assisi, ad Old Goa, per la luce che entra dalle porte. Il bianco dell'ingresso e della parete superiore della chiesa, mi riportano istintivamente al gusto dell'epoca coloniale in cui fu costruita, nel 1521.
Goa era una colonia portoghese. Per la posizione sul mare, di fronte al Golfo Persico e allo stretto di Malacca, Goa era un porto strategico per i commerci. Fu così oggetto, nel lontano passato, di guerre di conquista fra le varie stirpi reali indiane. Nel 1510 Alfonso de Albuquerque conquistò la città e ne fece la capitale dell'impero portoghese in India. Per lunghi secoli Goa fu chiamata "la città dorata" per le chiese, i conventi, i palazzi bellissimi che vi sorsero. I commerci furono floridi ed a Goa ebbe il suo fulcro il cattolicesimo con l'arrivo dei missionari. Tuttavia anche l'antica ricchezza cominciò ad appannarsi con il tramonto dell'impero coloniale fino a che la capitale fu trasferita a Panjim nel 1843. Goa rimase portoghese fino al 1961, quando fu liberata da Nehru.
Oggi restano dell'antica città alcune chiese, ricche di decori barocchi e dorature che ne fanno un posto a sè, diverso da qualsiasi altro in India.

06 novembre 2006

Il castello dei sogni


India, Tamil Nadu, Tanjore, Durbar Hall, agosto 2006

Il palazzo reale di Thanjavur (o Tanjore) racchiude questa perla. E' la sala delle udienze che si apre, con le sue alte colonne, su un cortile del Palazzo, interamente circondato da porticati. La sala è un trionfo di colori, sia nei meravigliosi e intricati disegni delle volte che nell'arcobaleno delle colonne. Invasa dalla luce del tramonto, poco prima della chiusura, il gioco di luci e ombre era veramente affascinante.

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