10 gennaio 2006
Nel cuore del Bayon
Cambogia, Tempio del Bayon, Siem Reap, agosto 2005
Uno dei miei libri preferiti, Le nozze di Cadmo e Armonia, dedica un capitolo al tempio di Delfi, in Grecia, nel quale si sarebbe trovato l'Onphalos, l'ombelico del mondo, il centro di tutto. La cella che lo custodiva era nascosta sotto il tempio di Apollo, accessibile solo alla Pizia. In modo del tutto analogo alla sensazione che immagino dovesse dare entrare in quella cella, entrare nel cuore dei templi di Angkor, mi ha dato ogni volta la sensazione di trovarmi al centro del mondo.
Il buio fitto intorno alle pareti e al centro la luce delle candele arancioni. La statua centrale e le numerose altre che di solito la affiancano sono drappeggiate di sete, anch'esse arancioni e intorno al Dio, fiori, incensi, offerte. La custode, come la Pizia di millenni fa, si preoccupa che l'incenso bruci sempre e che acqua e fiori delle offerte siano sempre freschi. Lo sguardo di Buddha si rivolge ad est, simbolo di vita, dove si apre sempre una larga finestra dalla quale al mattino il sole illumina la statua. Dietro, ad ovest, il sole muore ogni sera e così è compiuto, giorno dopo giorno, il ciclo della vita.
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