28 marzo 2008
Shwezigon Paya
Birmania, Bagan, Shwezigon Paya, agosto 2007
Anni fa, il regime costrinse la popolazione a lasciare il vecchio paesino di Bagan. Le persone cominciarono così a costruire le proprie case a qualche chilometro di distanza. Sorse così Niaug-U, la località preferita dai viaggiatori, vicina ai templi e piena di piccole guesthouse e ristoranti di ogni genere (comprese, aihmè, le pizzerie italiane) dove si può mangiare al lume di candele e lanterne di carta. Nel paese sorge una vera perla, la Shwezigon Paya.
Birmania, Bagan, Shwezigon Paya, agosto 2007
La Pagoda, interamente rivestita d'oro, sorge su una terrazza quadrata, cal centro della quale si erge lo stupa, circondato da molti edifici e piccoli templi. Ingressi e monumenti sono tutti ordinati seguendo i punti cardinali.
La pagoda fu costruita da re Anawrata fra il 1044 e il 1077 e terminata da re Kyanzittha, lo stesso della pagoda di Ananda.
La pagoda conserva (come ogni stupa) delle reliquie di Buddha. In questo caso pare che conservi un osso della fronte e una copia del dente di Buddha conservato a Kandy, oltre a una statuetta di Buddha di smeraldo, di provenienza cinese.
Il re Anawrata posizionò sulla sua terrazza inferiore i 37 Nat principali, adorati in Birmania. I Nat erano gli spiriti dei luoghi, a volte positivi, a volte negativi e dispettosi, residuo di un culto animista, precedente alla conversione al Buddhismo e tuttora molto sentito in Birmania. Le statue dei Nat furono poi spostate in una piccolo tempietto accanto allo stupa principale, sempre all'interno della cinta della Shwezigon. Purtroppo non si tratta delle statue originali, che sono state trafugate e si dice che si trovino ora in Italia.
Birmania, Bagan, Shwezigon Paya, agosto 2007
La Pagoda è circondata da una cinta di portici dai quali si accede alla terrazza principale. I lunghi corridoi sono affollati di monaci e venditori di cheerot e di polvere di tanaka.
Birmania, Bagan, Shwezigon Paya, agosto 2007
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4 commenti:
Ciao Luisa,
entro oggi nel tuo blog, dopo un periodo in cui non l'avevo più visitato....e qui, davanti alle tue sempre splendide foto, il mio cuore si apre e vacilla, come già mi era successo nella splendida piana dei templi a Bagan.
Ricordo ancora le mie lacrime che sgorgavano ed io incapace di trattenere l'emozione per uno spettacolo così incredibile: dall'alto della Shwezigon Paya nel silenzio di attimi unici e magici mi sembrava di aver attraversato una porta spazio temporale nel passato.
Grazie per aver risvegliato questi dolci ed indimenticabili ricordi
Chiara
Ah, mi sono dimenticata di dirti che mi piacciono molto i rangoli che hai inserito vicino al titolo del blog.
Mamma che voglia di cibo indiano...
Un abbraccio
Chiara
Ecco vedi nell'impeto ho pensato subito alla Dhamma Ya Zi Ka Paya sulla quale ero salita, anzichè la
Shwezigon Paya che ho comunque amato moltissimo.
Se hai delle foto della Dhamma le puoi mettere? grazie!!!
Un abbraccio
Chiara
Chiara, mi hai fregato!! Ci sono stata alla Dhamma Ya Zi Ka Paya e quindi ho di sicuro delle foto. Adesso devo solo capire QUALI SONO!!!!
Ho la guida in mano... leggo, leggo... forse ho capito... pianta ottagonale...
Vado a cercare.
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