30 giugno 2008
La città della gioia
India, Mumbay, Crowford Market, agosto 2006
Ho finito ieri di leggere "La Città della Gioia". Il libro è conosciutissimo e ne è stato tratto anche un film. Si svolge in una bidonville (anzi, meglio, in uno slum) di Calcutta e le descrizioni delle tragiche condizioni in cui vive la gente sono veramente terrificanti. Mi è difficile pensare ci siano persone che ogni notte, come cala il buio, si stendono a dormire sul pavimento di terra battuta e vengono puntualmente assalite da topi e scarafaggi, scolopendre e scorpioni, senza che possano farci nulla. E' angoscioso pensare che non solo ancora ci siano persone che muoiono di lebbra, ma addirittura che non hanno neppure la possibilità di evitare che le larve di mosche si annidino nei moncherini. Un libro che pare una galleria degli orrori che, spero, con il passare del tempo, siano stati drasticamente combattuti e ridotti, grazie anche a persone come l'autore del libro stesso.
Ma se il racconto fosse solo una serie di orrori, non sarebbe stato altro che un'occasione di denuncia. Invece, è una grande lezione di umanità e, in un mondo che si regge sulle apparenze superficiali, è un grande e potente invito a non fermarsi a guardare solo la pelle delle cose e degli uomini.
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2 commenti:
Lu. ho letto la "Città della Gioia" appena dopo la morte di mia madre, son nove anni. Il ricordo di quel libro è vivissino e ti devo dire che allora mi aveva aiutata molto... stranamente non mi dava angoscia e disperazione, nonostante alcune pagine davvero crude. Anch'io ho fatto il tuo stesso pensiero, spero sia migliorato qualcosa da allora anche se i tempi in quel Paese son molto lenti. Anzi...dovrò rileggermelo. Ciao Fernanda
Infatti, è quello che dicevo. Nonostante delle scene veramente terribili, quello che il lettore riceve è la sensazione di una forte umanità che consente di vivere con grande dignità.
Quanto ai miglioramenti... non so. Negli Slum non mi ci sono mai infilata e se anche lo avessi fatto non avrei di sicuro potuto notare più di tanto con un semplice passaggio. Quel che è certo è che di persone in condizioni terribili se ne notano moltissime lungo le strade delle grandi città, meno nelle campagne o nei piccoli villaggi. Malati, mutilati, bambini... c'è di tutto purtroppo.
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