14 maggio 2009
Aung San Suu Kyi
Birmania, Mandalay, Nella piccola casa dei Mustaches Brothers, agosto 2007
Stamani Aung San Suu Kyi è stata nuovamente arrestata. Figlia del Generale Aung San, considerato il liberatore della Birmania dal dominio britannico, premio Nobel per la pace nel 1991, fondatrice e leader della Lega Nazionale per la Democrazia, partito che si ispira ai principi della non violenza e del rispetto dei diritti umani, Aung San Suu Kyi ha vissuto e studiato in India e in Inghilterra. Nel 1988, decise di tornare in Myanmar per accudire la madre in gravi condizioni di salute, ma fu subito messa agli arresti domiciliari con la concessione della libertà, se avesse accettato di lasciare il suo Paese. Aung San Suu Kyi rifiutò, ben sapendo che, se avesse accettato, non avrebbe mai più potuto far ritorno.
In seguito ai movimenti popolari del 1988, la giunta militare decise di indire delle elezioni politiche, che si svolsero nel 1990. Aung San Suu Kyi le vinse in maniera schiacciante, tanto che avrebbe dovuto diventare il Primo Ministro birmano. Ma ovviamente la Giunta non lo avrebbe mai potuto permettere, ed infatti, con un colpo di mano, riprese il potere sul Myanmar, nullificando il risultato elettorale e ponendo di nuovo Aung San Suu Kyi agli arresti domiciliari.
Nel 1995, gli arresti furono revocati, ma lei rimase in uno stato di semi libertà, senza poter lasciare il paese e senza poter vedere i suoi familiari. Non le fu concesso neppure di poter tornare dal marito, quando a questi fu diagnosticato un tumore, perchè se avesse lasciato il Paese non le sarebbe stato concesso il visto per il rientro. Il marito morì due anni dopo.
Nel 2003, a bordo di un convoglio con molti attivisti della Lega, subì un attentato. Molte persone morirono, ma lei riuscì a salvarsi. Fu però nuovamente arrestata e messa ancora una volta agli arresti domiciliari. Da allora gli arresti si sono protratti fino ad oggi, nonostante le pressioni internazionali e le speranze della sua liberazione che erano circolate all'indomani ella rivolta dell'ottobre 2007.
Sembrava che Aung San Suu Kyi sarebbe stata liberata entro breve, ma è di oggi la notizia del suo nuovo arresto a causa, pare, della violazione degli arresti domiciliari per aver ospitato un americano che avrebbe raggiunto la sua abitazione, attraversando a nuoto il piccolo lago sul quale si affaccia la casa, a Rangoon.
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3 commenti:
Ho letto qualche giorno fa della notizia, dell'arresto quasi paradossale.
Quello che mi ha sempre colpito di questa donna, che ho conosciuto da lontano attraverso una campagna di Amnesty sulla Birmania e soprattutto attraverso il suo libro "Lettere dalla mia Birmania", a parte l'indiscutibile coraggio e determinazione, è la profonda convinzione che la politica sia una cosa che serve alla gente, non ai politici (cosa ormai sempre più rara...).
Oggi comincia il processo. E' una gigantesca farsa e purtroppo il rischio che questa donna sta correndo è enorme.
Ciao Luisa,
vorrei complimentarmi per i tuoi 2 blogs. Mi piacciono soprattutto le foto ma anche le storie, le tradizioni che descrivi..
Mi piacerebbe visitare anche questi paesi, un giorno...
Buon lavoro!
erika
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