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Laos, Vientiane, Wat Si Muang, agosto 2005
Nella cultura Laotiana, la religione buddista convive naturalmente con quel che rimane di concezioni animiste ancora più antiche. La fede negli spiriti e nel loro potere di proteggere le persone è molto forte e la cerimonia dei Baasii ha proprio queste origini antiche.
L'ho vista compiere nella capitale, Vientiane, nel tempio di Wat Si Muang. Questo tempio è il più frequentato di Vientiane, quello in cui la devozione popolare si esprime maggiormente. In esso si trova il pilastro, il lak méuang, che è considerato la casa dello spirito protettore della città.
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Laos, Vientiane, Wat Si Muang, agosto 2005
La cerimonia si impernia su vari simboli; le offerte di frutta e fiori, la ciotola con il fuoco, la corda, che viene preparata accuratamente dai devoti. Si tratta di un sottile filo di cotone, che viene intrecciato più volte su se stesso e annodato.
Il rito è presieduto da un monaco, maestro nelle benedizioni. Le persone che partecipano, sedute per terra, stanno attorno alla ciotola di metallo, retta da piedini, di metallo anch'essi, e chiamata phàakhùan. Il monaco intona delle litanie, un misto di lao e pali, e recita le benedizioni. Ad un certo punto i partecipanti si chinano in avanti per toccare la base della ciotola. Quando il monaco termina di salmodiare, il filo viene legato ai polsi dei partecipanti, o del partecipante per il quale è stata predisposta la cerimonia. I braccialetti devono durare almeno tre giorni perchè il rito abbia effetto, ma secondo altri devono essere portati fino a che non si rompono.
Il bracciale di filo legherà gli spiriti buoni al corpo di chi lo porta e così lo proteggerà nell'impresa che dovrà compiere.
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Laos, Vientiane, Wat Si Muang, cerimonia dei bàasii
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