23 aprile 2012

La pulizia del corpo e quella della mente


Inwa, Birmania (Agosto 2007)


Normalmente usiamo: saponetta, sapone per il viso, latte detergente, tonico, struccante occhi, maschera per gli occhi, maschera lifting per il viso, scrub, esfoliante, bagno schiuma, shampoo, balsamo, maschera, olio per il corpo, crema per il viso, antirughe, antirughe contorno occhi, protezione per i capelli, crema per le mani, crema per i piedi, acqua termale, acqua di rose... Sarà mica che ci stanno (o ci stiamo) prendendo in giro? 

22 aprile 2012

Le notti alla Piazza Djemaa

Marrakech, venditori d'acqua - agosto 2011

Marrakech ha un cuore pulsante: la Piazza, la Djemaa El Fna. Di giorno le bancarelle di agrumi all'uscita dal souq invitano i passanti cotti di sole a dissetarsi con le spremute. Poco più in là i dentisti esibiscono banchetti pieni di denti, mentre i venditori d'acqua si muovono al ritmo della musica, inventata dallo sbattere delle loro tazze d'ottone. Gli incantatori di serpenti sonnecchiano accanto ai loro cobra, mentre gli scooter sfrecciano in mezzo alla gente. Ma tutto si trasforma appena tramonta il sole. Muli, cavalli e vecchie moto trainano bancarelle piene all'inverosimile. Appena ognuna ritrova il suo posto, gli uomini si danno da fare per smontare il carico e così compaiono all'improvviso cucine e griglie, tavoli e sedie. 

Marrakech, bancarelle serali


Marrakech, bancarelle serali

Il cibo preparato per essere cotto viene esposto ai passanti, mentre ragazzi allegri e sorridenti invitano tutti a prendere posto ai tavoli. Basta scegliere fra quel che c'è in mostra: olive piccanti, spiedini di gamberi, melanzane grigliate, cous cous e tajine, carne, agnello, pesce, tutto cotto al momento sulle braci ardenti. Poco più in là, una grande teiera d'argento tiene calda l'acqua per il tè. 

Marrakech, il tè alla menta

Una lunga fila di bicchieri di vetro è già pronta con le foglie di menta fresca e le zollette di zucchero. Subito dietro l'angolo i dottori berberi offrono cure improbabili, fatte di erbe e di spezie buone per ogni male, teste di gazzella, pelle di serpente: c'è chi offre varani vivi o impaglati. Gli gnaoua ritmano una musica pazza, i cantastorie narrano le loro fiabe in mezzo a cerchi di persone che ridono e partecipano al racconto. Da un'altra parte c'è chi pesca bottiglie di plastica con una canna di bambù, o chi spara ad un bersaglio con una pistola con la canna storta. C'è di tutto nella Piazza: è un teatro a cielo aperto, dove le rappresentazioni si ripetono sempre uguali e sempre diverse fin da quando, intorno al 1000,  questa era la piazza delle pubbliche esecuzioni. Il suo nome, infatti, significa "Assemblea dei morti", ma nulla sembra più lontano dalla morte della Djemaa.


Marrakech, bancarelle delle spremute

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