07 gennaio 2008

Perchè i pesci non affoghino


Birmania (Myanmar), Mercato sul Lago Inle, agosto 2007

Ci voleva l'influenza di inizio anno perchè il mal di testa mi facesse lasciare i miei mallopponi su fotografia e Photoshop per riprendere in mano un libro che avevo appena iniziato tempo fa e poi quasi dimenticato. Un libro che era arrivato in casa grazie alla segnalazione di una cara amica e che io adesso vorrei a mia volta segnalare a chiunque abbia il caso di passare di qui e la voglia di leggere: "Perchè i pesci non affoghino". E' il romanzo di una scrittrice cinese, ambientato in Birmania, e ispirato dal reale fatto di cronaca della scomparsa di 11 turisti americani sul lago Inle, avvenuta anni fa. Il libro è sicuramente molto romanzato, ma è anche ricchissimo di informazioni, piacevole e istruttivo allo stesso tempo. Imperdibile per chi (si conteranno sulle dita di una mano??) voglia intraprendere un viaggio in Birmania o ne sia tornato.
Il singolare titolo parte da un aneddoto raccontato dalla guida ai turisti, colpiti dal fatto che nel mercato che stavano visitando erano esposti pesci ancora agonizzanti. L'aneddoto così racconta:
Un uomo pio spiegò ai suoi discepoli:
-Togliere la vita è un'azione malvagia, salvare una vita è un'azione nobile. Ogni giorno giuro di salvare cento vite. Getto la rete nel lago e la ritiro con dentro un centinaio di pesci. Metto i pesci sulla riva, dove si contorcono e si dibattono goffamente.
- Non abbiate paura-dico loro- Vi ho salvato impedendo che affogaste". Poco dopo i pesci si calmano e restano immobili. Eppure, è triste dirlo, arrivo sempre troppo tardi. I pesci muoiono. E siccome ogni spreco è un male porto i pesci morti al mercato e li vendo ricavandone un certo guadagno. Con il denaro compro altre reti, così potrò salvare un maggior numero di pesci.

Bizzarra storia, sicuramente esemplare del complesso, ma anche raffinato modo di vedere il mondo dei popoli orientali. Così come tutto il libro è esemplare nel raffrontare, sebbene sempre con leggerezza, l'incontro tra persone appartenenti ad una società in cui la forma, il simbolismo, la sacralità, la fede e la magia fanno parte del quotidiano e altre (i turisti, noi...) in cui la superficialità, l'ignoranza e il denaro sommergono tutto.

"Perchè i pesci non affoghino"
Di Amy Tan
Edizioni Feltrinelli.

4 commenti:

stelladisale ha detto...

l'ho letto! parecchi mesi fa, ed è stata la prima volta che ho letto qualcosa riguardante la birmania... di amy tan ne avevo già letti mi piace molto

Luisa ha detto...

Ciao Stella di sale.
Hai confermato quello che dice lei!! Ti ricordi che ad un certo punto del libro La protagonista dice che la Giunta militare ha cambiato tutti i nomi e così nessuno in occidente sa (speramo di poter dire "sapeva" dopo i fatti di settembre!!) cosa sia o dove sia il Myanmar?

Anonimo ha detto...

Io sto leggendo il Palazzo degli specchi di Ghosh Amitav: è ambientato nel 1885 nei giorni della fine del regno della casa reale birmana e l'arrivo ed il predominio inglese.

Grazie per la segnalazione, quanto prima prendero il libro "perchè i pesci non affoghino".
Chiara

Luisa ha detto...

E' molto bello anche il Palazzo degli specchi. L'ho letto prima di partire. Un'ambientazione da grande romanzo storico.

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