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Myanmar, Yangon, agosto 2007
Ho inserito questa foto qualche giorno fa su Flickr.com, nel mio spazio. Ha avuto un discreto numero di commenti favorevoli, ma quello che mi ha colpito è stato il fatto che molti commenti riguardavano la tenerezza provocata da quel bimbo steso in terra.
Ed in effetti, di sicuro "tenerezza" è una parola corretta, ma non è la sola che mi suscita il vedere quel corpicino steso su panche di legno.
Era l'ultimo giorno della vacanza e stavamo visitando l'ennesimo mercato, cercando cibi particolari o specialità ancora non viste. Era un mercato all'ingrosso di frutta e verdura. All'ultimo piano c'erano anche i fiori. Io ero stanca, e forse per questo vedevo le cose in modo meno positivo del solito. Il bambino era lì, a quell'ultimo piano e il senso di desolazione che mi aveva provocato vederlo non era da me. Dietro di lui le pentole sistemate in fila, come se quella fosse una "casa" e sopra, poco più in là, una specie di impalcatura con delle imbottiture (materassi?), buttati a caso. Sullo sfondo, gli adulti urlavano per l'acquisto delle merci. Lui non sentiva nulla: lui dormiva.
2 commenti:
Non sai quante volte, da grande, avrei voluto rivivere il senso di abbandono di quel bimbo. Come entrare in una nuova dimensione. A vederla, questa foto, mi fa pensare a due mondi paralleli, inconciliabili.
Ciao Pinella! Bello trovarti qui. In bocca al lupo per il tuo splendido nuovo blog
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