19 giugno 2008

Il venditore di riso


India, Tamil Nadu, Pondicherry, agosto 2006

Una foto di due anni fa, scattata in uno dei tanti mercati dell'India. Eravamo a Pondicherry, che nel frattempo ha cambiato nome, ma quello nuovo non lo ricordo (pare che cambiare i nomi alle città sia uno sport nazionale in India). Pondicherry è una ex colonia francese affacciata sul mare e questo non lo capisco tanto bene: cosa ci faceva una colonia francese in India, ex colonia Inglese? Si tratta comunque di una cittadina calma e silenziosa, molto ordinata e pulita, altra stranezza per l'India. Proprio a Pondicherry si trova l'Ashram di Aurobindo.
Il mercato, come tutti i mercati, era ricco di voci e colori e merci esposte in abbondanza. Mi colpì l'immagine di quest'uomo, esile e dall'aspetto fragile, quasi sommerso dal peso e dall'ingombro dei sacchi di riso, che paiono non lasciargli neppure lo spazio per muoversi.
Ah! Il barattolo di metallo dentro ad ogni sacco è la misura per vendere il riso!

5 commenti:

Elisa- एलीज़ा ha detto...

Ciao Luisa,ho letto il tuo post e ci sono state due frasi che mi hanno colpito:la prima riguarda i nomi delle città indiane. Diciamo che cambiare nome non è uno "sport"...più che altro gli indiani vogliono un ritorno alla loro identità.E' per questo che cambiano i nomi delle città, che in precedenza erano stati dati dai colonizzatori...diciamo che è l'espressione di un desiderio: il voler tornare ad essere indiani.
La seconda cosa che mi ha colpito è stata la tua domanda sul perchè mai ci fosse una colonia francese in un subcontiente totalmente inglese. Bhè, diciamo che questo è un errore che ricorre all'interno della nostra cultura: pensare che tutta l'India fosse colonia inglese. In realtà inizialmente le nazioni che per prime si insediarono in India per commerciare spezie furono l'Olanda, la Francia, il Portogallo. Tant'è vero che la rinomata Goa fu una colonia spagnola. E questo accadde nel XVII secolo.Solo in un secondo momento arrivarono gli inglesi...E solo nel XVIII secolo quelle postazioni in riva all'Oceano, che non erano altro che magazzini dove stivare le merci e poco di più, si ampliarono e la sete di predominio europea le tramutò in vere e proprie colonie.
Scusami se mi sono intromessa, ma la mia è "deformazine professionale"!

Elisa- एलीज़ा ha detto...

Ah, e il nome attuale di Pondicherry è stato modificato nel 2006 ed è Puducherry, che in tamil significa "nuovo villaggio".
^__^

Luisa ha detto...

Elisa, figurati, intromettiti pure quando vuoi per chiarire e spiegare. Visto che per te è materia di studio, direi che sei la benvenuta!
Sul fatto dei nomi, sì, certo, gli indiani cercano di ritrovare le loro origini, tuttavia... Non sempre il nome torna ad essere quello che era prima della colonizzazione e poi, singolarmente, persino gli indiani usano i nomi coloniali. Per farti un esempio, difficilmente in India ho sentito utilizzare il nuovo nome Mumbay, mentre Bombay è la norma. Insomma, non trovo che sia così automatica l'equazione fra il nuovo nome e l'identità indiana.
Quanto alla colonizzazione, invece, sapevo che i primi insediamenti furono olandesi, spagnoli e portoghesi. Infatti Old Goa è un concentrato di Chiese cattoliche, mentre a Panjim trovi le azulejos. Tuttavia Pondicherry (anzi Puducherry :-)) è qualcosa di diverso. Forse la Francia è rimasta di più, forse ha lasciato il segno maggiormente, ma... insomma è come se qualcosa di francese si fosse attaccato alla città e fosse tuttora presente.

Elisa- एलीज़ा ha detto...

E' vero, per quanto riguarda i nomi delle città, gli indiani spesso usano ancora i nomi coloniali...è vero, il mio discorso non è sempre un'equazione che si realizza...hai proprio ragione, ora che mi ci fai pensare!Eppure una cosa che ho notato quando ero a Calcutta (Kolkatta) era che il nome non era usato dalle persone nella lingua parlata, ma nell'aereoporto, sui tabelloni...bisognerebbe indagare maggiormente...^__^
Per quanto riguarda la caratteristica "francesizzante" di Pondicherry..purtroppo non so commentre...una delle mie mancanze è non aver girato ncora a sufficienza l'India. Ma per quello che ho potuto notare a Calcutta, la cultura inglese o europea colonialista si nota nell'architettura degli edifici oltre che ovviamente nei monumenti costuiti dagli inglei stessi. In fondo,l'influenza eurpea in India, come in molti alri luoghi che sono stati sue colonie, rimarrà...fa parte della storia. Io lo trovo affascinante (anche se la colonizzazione inlese, come quella degli altri paesi europei ha portato con sè non solo aspetti positivi, anzi...).
E' un piacre confrontarmi con te!!
Grazie!!

Luisa ha detto...

Non so bene spiegare, e parlo solo per impressioni e non per particolari studi o conoscenze, ma non si tratta solo di architettura. A Puducherry c'è qualcosa di francese nella vita di ogni giorno, nell'atmosfera. E' diversa. Ma infondo ogni luogo in India ha una sua spiccata personalità per cui è diverso da tutto il resto e forse questo essere "francese" di Puducherry è la caratteristica più indiana che si possa immaginare, perchè è come se ogni luogo dell'India si imbevesse del diverso e lo facesse proprio.
Quanto ai nomi, io credo che i nuovi nomi siano spesso imposti dalle autorità per motivi forse più politici, che sentiti dalla popolazione. Per questo trovi i nomi nuovi nei cartelloni, agli aeroporti, nei luoghi ufficiali, ma la gente non li usa. Non è in Shantaram che c'è la spiegazione del perchè fu cambiato il nome a Mumbay? E non aveva a che fare con rivendicazioni di una fazione religiosa?

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