06 luglio 2009

Teej, la festa del monsone


India, Bundi, Teej, agosto 2009

Ho letto su alcuni resoconti di viaggio, girando in rete, che Bundi sarebbe una località orribile, piena si smog, di camion e di inquinamento. In effetti l'arrivo a Bundi non è dei più rassicuranti. Venendo da Chittor, la strada sembra breve: solo 150 km. In realtà non si arriva mai. Fra strade deserte e sabbiose, lavori in corso, tornanti e buche... ci mettemmo ben 6 ore per percorrerli, tanto che dalle due del pomeriggio arrivammo solo alle 8, con il buio. In effetti molte volte pensai che il nostro autista, mai stato troppo sveglio, avesse perso la strada e ci avese portato chissà dove.
Quando poi cominciammo a vedere una lunga fila di camion con le loro lucine, bè, allora fui quasi certa che fossimo finiti nel posto sbagliato. I camion non finivano mai, erano puzzolenti, polverosi: pareva che tutti i trasportatori del Rajasthan si fossero dati appuntamento là. Su questo, dunque, avrei potuto dare ragione al viaggiatore americano che aveva scritto di Bundi.
Poi però la strada si divise, superò un ponte e la fortezza apparve in cima ad un'altura. Era bellissima, affascinante, anche nella scarsa illuminazione notturna.
Decidiamo di pernottare in una Haveli nel centro, ovviamente raccomandata dalla Lonlely Planet (Haveli Braj Bhushanjee), ma una folla incredibile gira per le strade e tutti ci fanno cenno che non possiamo passare. Il notro autista sembra aver capito, ma, dal momento che non riesce a dire una sola parola in inglese, siamo noi che non riusciamo a renderci conto di cosa accada. Scendiamo e decidiamo di tentare a piedi. Facciamo appena in tempo ad arrivare all'Haveli, prendere la stanza e tornare indietro a recuperare un minimo di bagaglio, giusto l'indispensabile, prima che il passaggio sia bloccato del tutto. Per quella sera non possiamo passare perchè è la festa di Teej.


India, Bundi, Teej, agosto 2009


Ho letto che la festa si tiene anche in Nepal e che prende il nome da un piccolo insetto rosso, che esce dal terreno durante il monsone. Tipica di Jaipur, ma evidentemetne festeggiata anche in altri luoghi del Rajasthan, Teej dura due giorni. E' una festa dedicata alle donne, perchè celebra Parvati, moglie di Shiva, e il monsone che benedice il suolo con l'acqua. Le donne sposate pregano per i loro mariti, le giovani per avere uno sposo.


India, Bundi, Teej, agosto 2009


Per due sere una processione di carri sfila lungo le strade, mentre la gente guarda dalle finestre, da sopra i muri, i tetti, le terrazze. Gli idoli, in special modo Shiva e Parvati, sono portati in processione, mentre su altri carri ci sono ballerine, ragazzini vestiti da divinità, oppure rappresentazioni di demoni che spaventano i bambini.
L'atmosfera è di festa e allegria, un pò carnevalesca. Tutto dunque, tranne che quella inospitale cittadina di cui avevo letto.
A parte tutto, Bundi è bellissima anche senza Teej.


India, Bundi, Teej, agosto 2009

7 commenti:

Silvia Merialdo ha detto...

Belle foto, che danno idea della folla e del movimento!
Le feste indiane sono assolutamente fantastiche, e di ogni tipo (arrivo del monsone, monsone, fine del monsone...)!
Hai fatto tutto il viaggio in Rajastan in macchina con un autista?
E quest'estate, hai qualche bel viaggetto in programma?

MilleOrienti ha detto...

cara Luisa, non sono mai stato a Bundi ma mi ci hai portato tu ora grazie alle tue bellissime foto!

giardigno65 ha detto...

che meraviglia

Luisa ha detto...

Sì, Silvia, ho fatto il viaggio in rajasthan con la macchina e l'autista. E' stata la prima volta che ci siamo concessi questo lusso, ma era impossibile vedere tante cose senza una macchina a disposizione. Le corriere partivano sempre ad orari strani e i treni erano difficili, con molti cambi e coincidenze. Alla fine avremmo perso un sacco di cose.
Grazie Marco e grazie Giardigno!

Silvia Merialdo ha detto...

In effetti ero stata molto tentata anche io di fare il viaggio in macchina, sono stata molto indecisa fino all'ultimo momento.
Infatti volevo sapere come ti eri trovata tu.

Alla fine l'ho fatto in treno e autobus (sempre in partenza alle 5 del mattino o treni notturni!). Abbiamo affittato una macchina per qualche giornata per posti non raggiungibili con i mezzi pubblici.

Non so cosa sia stato meglio.
Ho guadagnato i racconti sui treni e le storie raccontate dai passeggeri ben contenti di parlare con degli stranieri, l'intimità (e la sporcizia) dei treni notturni nel dormire a fianco con soldati o famiglie indiane, mille bambini addormentati che mi sono stati messi in braccio dai loro papà sugli autobus affollati.

Ho perso sicuramente dei luoghi da visitare che ho dovuto tagliar via dall'itinerario!
E sicuramente anche l'amicizia con l'autista!

Fern Driscoll ha detto...

Che belle fotografie! Il tuo blog mi piace molto - grazie. Tornero frequentemente.

retouching ha detto...

A really nice collection of colour and black and white pictures in this sequence. Nice photo blog.

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