09 aprile 2008

La vertigine del Nat Pwe - parte seconda


Birmania, Taungbyon, Nat Pwe, donna con le statuette dei Nat, agosto 2007

Di nuovo fuori, di nuovo trascinata non so neppure dove.
C'è di tutto intorno a noi. Compresa la dolorosa presenza di persone quasi indistinguibili, avvolte come sono nei loro stracci luridi. Stanno stese nel fango a chiedere l'elemosina e non è una cosa che si veda di frequente nel Myanmar. L'elemosina è sempre un gesto importante, che dona crediti agli occhi di Buddha. E infatti, molte persone donano Kyats (la moneta Birmana).


Birmania, Taungbyon, Nat Pwe, agosto 2007

Adesso intorno a me vendono fiori. Mi trovo accanto ad un portico dove si sente un fragore assordante. Una ben strana musica fatta solo di battiti, incessanti, incalzanti, senza melodia, proviene da xilofoni, gong, tamburi, campanelli. Nel mezzo della folla si apre uno spiazzo in cui dei ragazzi e delle donne ballano squotendosi come forsennati.


Birmania, Taungbyon, Nat Pwe, agosto 2007

Quando la musica cessa, si sentono le risate e le incitazioni. Due donne sono in trance. Quando la musica cessa crollano fra le braccia di altre, che le sorreggono. Ma appena i musicisti ripartono, ecco che anche loro, paiono riprendere vita e di nuovo saltano e si agitano. Sono madide di sudore, gli occhi chiusi, roteano la testa e alzano le braccia. E appena cessa la musica, di nuvo si accasciano.
Ci vorrà un vecchio monaco, una sorta di esorcista, per liberarle dal Nat che si è impadronito di loro. Fino a quel momento saranno le spose del Nat.


Birmania, taungbyon, Nat Pwe, agosto 2007

Altrove la festa è fatta di centinaia di capanne dove sono eretti gli altari dei Nat. Famiglie intere paiono riunirsi sedute in terra su teli e tappeti. Hanno ornato di fiori le statue, preparato e condiviso il cibo e il tè fumante. bambini o vecchi dormono sotto i tendoni.


Birmania, Taungbyon, Nat Pwe, Lancio di soldi durante i balli

Molti ragazzi in strada danzano in cerchio davanti ad altre capanne dove i ballano i transessuali, vestiti di gonne lunghe e scintillanti, con gli occhi pesantemente truccati. Alcuni danzano con le spade in mano, altri con le piume di pavone.


Myanmar, Taungbyon, Nat Pwe, agosto 2007

Sotto un altra capanna adornata di fiori e stoffe luccicanti, un'altro danza con delle candele accese in mano, mangia il fuoco e infine si cola la cera bollente sul viso. Si avvicina, sorride, ma è davvero una maschera inquietante, con quella cera rappresa sul viso.



Myanmar, Taungbyon, Nat Pwe, agosto 2007

Torniamo indietro e ripercorriamo con il nostro taxi blu la strada verso Mandalay. I bambini lungo tutto il percorso ci inseguono. Chiedono un pò di soldi e noto che tutti dai finestrini dei pulman e dai camion lanciano monete. E' uno spettacolo di risa, di corse, e di saluti felici.
Siamo stati due giorni alla festa. Non abbiamo visto neppure una faccia occidentale. Eravamo i soli. E questa è forse la cosa più incredibile. E vi assicuro che io non mi sono mai, in nessun istante e per nessun motivo, sentita in pericolo in mezzo a quella calca pazzesca.
Vi sembra folle questo racconto? Folle che ancora oggi un intero popolo creda nella magia, negli spiriti, nel culto animistico delle forze legate ad un luogo? Forse vi sembra folle pure che ci sia qualcuno che, senza doverlo fare per un qualsiasi obbligo, si sia infilato in una festa così pazzesca, solo per essere spettatore e testimone... :-)
Ovvio che la mia risposta è che non ci trovo nulla di folle, o forse trovo tutto meravigliosamente folle. Trovo meravigliosamente bello che ci sia ancora qualcosa di così diverso, antico e ancora così vero, nulla di artificiale o di turistico. Solo noi avevamo la faccia bianca e le macchine fotografiche: tutto quello che avevamo visto e vissuto, non era messo su a uso e consumo dei turisti. E questo vale un viaggio.


Birmania, Taungbyon, Nat Pwe, agosto 2007

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Foto e parole che ben scolpiscono, anche in chi legge, immagini di mondi lontani.
Che poi, forse, quelli "lontani" siamo noi immersi in pensieri e mille "problemi" diversi ..
Colpiscono i colori ed i visi, Luisa..nitidi e mai sbiaditi..
Grazie

Luisa ha detto...

Ciao Paolo. Sei riuscito a vedere il post, allora. La censura aveva colpito anche qui, facendomi sparire delle foto, che stamani ho rimesso a posto. Grazie della visita!

Anonimo ha detto...

Si , Luisa..ce l'ho fatta.:-) Ed a dirti la verità non ero riuscito a vedere tutte le foto al mio precedente accesso..
Che dire..emozioni immense immagino..
"Non abbiamo visto neppure una faccia occidentale. Eravamo i soli."
Se lo dici, ci credo..ma esistono ancora posti così? Esistono ancora anime "incontaminate"?.
Comunque sia è stata una BELLA botta di...:-) (e di coraggio)

"Vi sembra folle questo racconto? Folle che ancora oggi un intero popolo creda nella magia, negli spiriti, nel culto animistico delle forze legate ad un luogo? Forse vi sembra folle pure che ci sia qualcuno che, senza doverlo fare per un qualsiasi obbligo, si sia infilato in una festa così pazzesca, solo per essere spettatore e testimone... :-)"
Non è "folle" è "incredibile" ..
...Incredibile e bello..
...Incredibilmente bello..

" non era messo su a uso e consumo dei turisti. E questo vale un viaggio."
Un viaggio vale sempre e comunque..:-)..
Perchè non ci fai una pubblicazione?????
Buona serata
p.s. forza Viola..:-)

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