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Birmania, Mandalay Hill, agosto 2007
C'era una volta un pover'uomo che non aveva nulla se non un bellissimo cavallo, così bello che anche il re lo desiderava. Il re offrì molti soldi per averlo, ma l'uomo li rifiutò. Un brutto giorno l'uomo si alzò per andare a strigliare il cavallo, ma ilcavallo non c'era più, era scappato. Allora tutti gli abitanti del villaggio gli dissero: "Quanto sei stato sciocco a non vendere il cavallo al re. Saresti diventato ricco e invece ti ritrovi povero e senza neppure il cavallo!". Ma l'uomo rispose: "Non tirate conclusioni affrettate: per ora, io so solo che il mio cavallo è scappato". Qualche giorno dopo il cavallo scappato tornò a casa, ma non era solo: insieme a lui arrivarono a casa del pover'uomo molti altri cavalli, tutti belli come il suo. Allora gli abitanti del villaggio dissero: "Avevi ragione tu! Adesso diventerai ricco con tutti questi bellissimi cavalli". Ma l'uomo, ancora una volta li invitò a non affrettarsi nelle conclusioni: lui sapeva solo che adesso aveva molti cavalli.
Purtroppo, il figlio de pover'uomo, mentre cercava di domare uno di questi cavalli, cadde e si ruppe una gamba. Non ci fu modo di sistemarla e il ragazzo rimase storpio. Gli abitanti del villaggio di nuovo si fecero sentire: "Ah, che sfortuna aver avuto tutti quei cavalli da domare! Adesso tuo figlio sarà storpio per sempre!". "Chissà se sarà davvero una sfortuna? Aspettate a dirlo: io per adesso posso solo dire che mio figlio sarà storpio da una gamba."
Arrivò la guerra. I messi del re chiamarono alle armi tutti gli uomini. I figli degli abitanti del villaggio furono tutti chiamati a combattere,tranne il figlio del povero uomo, perchè era storpio. Nessuno di quei ragazzi fece ritorno e l'unico abitante del villaggio ad avere ancora un figlio maschio fu proprio l'allevatore di cavalli.
Per questo non dobbiamo mai giudicare se un evento sia un bene o un male: nessuno sa cosa riservi il futuro.