22 novembre 2005
Il tempio degli alberi
Cambogia, Siem Reap, Ta Prohm, Face Tower, agosto 2005
Il Ta Prohm è uno dei templi più belli e suggestivi di Angkor. Si entra attraverso delle torri sovrastate dalle facce sorridenti del re Jayavarman VII, che lo costruì nel 12° o 13° secolo. Il lungo sentiero porta ad un complesso composto di gallerie concentriche e di torri, tutte completamente rivestite di sculture e bassorilievi.
Cambogia, Siem Reap, Ta Prohm, agosto 2005
Ma il grande fascino del Ta Prohm sono gli alberi. L'Ecole Francaise d'Extreme Orient scelse infatti questo tempio perchè rimanesse come all'epoca in cui i templi furono ritrovati, nel 19° secolo. L'impressione è dunque di un luogo in rovina, ingoiato dalla natura rigogliosa, con alberi nati sopra i tetti di pietra, che si elevano decine di metri alla ricerca della luce, mentre le radici si intrecciano e si protendono in basso a cercare la terra. Il risultato è strabiliante.
Cambogia, Siem Reap, Ta Prohm, agosto 2005
Ovviamente, mantenere in questo stato il tempio, comporta molto lavoro perchè il tutto non collassi definitivamente.
Gli alberi sono prevalentemente di due specie: il Ceiba Pentandra, ovvero l'albero del kapok, e il Ficus gibbosa. In entrambi i casi, gli alberi nascono sulla sommità delle costruzioni, probabilmente dove un uccello ha fatto cadere un seme. Le radici poi vanno a cercare il suolofacendosi strada fra i blocchi delle pietre. Mano a mano che crescono allargano i blocchi stessi. In alcuni casi le radici diventano un sostegno per le costruzioni, ma se l'albero muore, o cade, le pietre non hanno più nulla che le tenga insieme, e così il tempio cade in rovina.
Cambogia, Siem Reap, Ta Prohm, agosto 2005
Cambogia, Siem Reap, Ta Prohm, agosto 2005
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