19 marzo 2006

La quiete


Laos, Luang Prabang, agosto 2005

Le sensazioni che si hanno nell'entrare in un monastero buddista sono quelle di serenità e di quiete. Chiunque entri è il benvenuto, in qualunque momento. Le uniche regole sono quelle di togliersi le scarpe prima di entrare nel perimetro del tempio e di avere un abbigliamento adatto, che significa, sia per gli uomini e che per le donne, spalle e gambe coperte. Dopo di che la loro casa è la tua casa e anche durante le preghiere si viene tranquillamente ammessi per poterle ascoltare, e ne vale veramente la pena. I monaci accolgono gli stranieri col sorriso, sono curiosi e desiderano parlare per far pratica di inglese, ma anche per sapere più che possono di un mondo così diverso dal loro. Nessuno cerca di "convertirti": anzi è espressamente vietato ai monaci di fare proselitismo. Ma se fai domande sono felici di cercare di spiegarti quanto possono. E' una vita di rigore la loro, eppure non ho mai trovato nei loro volti alcun segno di severità.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Lu, bella questa foto, come tutte le altre del resto.
Quello che mi ha colpito è la parte superiore di quella colonna, l'oro e tutto intorno il muro scrostato.
Bellissima la frase finale.

Luisa ha detto...

Elena!! Ma allora è vero! L'hai lasciato davvero un commento!
Quello che volevo dire è che ti aspetteresti il rigore dei nostri preti, oppure regole, divieti... invece nulla di tutto questo. Hanno una loro disciplina di vita, che non impongono a nessuno, e per il resto ti accolgono a braccia aperte e col sorriso.
Un abbraccio!

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